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      Avvicinò celeremente il vecchio, e, scuotendolo per il braccio con violenza, gli disse: «narratemi!»
      Intanto Muzio e P... non abbandonavano il capezzale delle loro amate; e Nullo, quando ebbe finito le cure d'obbligo verso la brigata, veniva anch'egli a dividere la custodia e le angoscie dei suoi cari.
      La contessa deteriorava sempre, ed alcuni segni di delirio cominciavano a manifestarsi. Una sete cocente la tormentava, e già essa più non articolava altro che «acqua!» Le sollevavano la testa per bere, e qualche volta sollevata, lasciavasi ricadere sul cuscino, chiudendo gli occhi con violenta e convulsa rapidità, come volendo sottrarsi alla fissazione d'uno spettro che solo essa scorgeva.
      - Sarà delirio, pensavano gli astanti - e compiangevano la bella sofferente. - Non era delirio! e veramente il fantasma del suo tentatore era cagione dello stato convulso, in cui si trovava. Essa, nè volendo, nè potendo esprimersi, lo credeva spettro di lui. E chi aveva conosciuto l'avvenente Monsignor seduttore, certo avrebbe avuto grande difficoltà a riconoscerlo nello stato presente. - Corvo, come già narrammo, colpito nel naso, tra i due occhi, da due ferite, era diventato deforme, dalla gonfiezza e lividezza di quella parte del volto.
      Per una di quelle combinazioni che succedono negli accomodamenti di notte, massime in una notte di confusione, come quella in cui i feriti erano giunti a Tora, e forse, anche per l'attrazione che avevano per lui le due donne, erasi trovato posto in un camerino, allato alla maggiore stanza delle ferite, e casualmente, con una porticina di comunicazione di rimpetto al letto di Virginia.


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I Mille
di Giuseppe Garibaldi
Tipogr. Camilla e Bertolero
1874 pagine 356

   





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