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      Il parlatojo dai mobili bruni, coperti di panno verde, ornato d'incisioni di caccia alla volpe e di steeple-chasse coloriti coi toni della miniatura inglese; si riproduceva nel suo cervello come in una camera oscura.
      Il piano metteva in mostra i suoi candidi tasti; il caminetto, ornato d'una frangia d'edera d'Irlanda, faceva splendere la sua conchiglia di getto; le poltroncine e i divani di quercia aprivano le loro braccia ornate di marocchino, i tappeti stendevano i loro fiori e miss Alicia, tremante come una foglia, cantava con una voce la più adorabilmente falsa del mondo la romanza dell'Anna Bolena «Deh, non voler costringere,» che Paolo, non meno commosso, accompagnava fuor di tempo, mentre il commodoro, assopito da una faticosa digestione e più rosso pel solito, lasciava scivolare per terra un numero colossale del Times col supplemento.
      Poi la scena cambiava: Paolo, divenuto più intimo, era stato pregato dal commodoro di passare qualche giorno nel villino posto nel Lincolnshire.... Un antico castello feudale, dalle torri merlate, dalle finestre gotiche mezzo avvolto da un'edera immensa, ma posto, nell'interno, con tutta l'arte moderna. Si inalzava in mezzo a un prato d'erba finissima che, bagnata e tagliata con cura, pareva velluto delicato: un viale sparso di sabbia gialla girava a tondo intorno al prato e serviva pel maneggio a miss Alicia montata sopra uno di quei cavallini di Scozia, dalla criniera scapigliata, che preferisce dipingere sir Edward Landseer e ai quali egli dà uno sguardo quasi umano.


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Jettatura
di Théophile Gautier
Sonzogno Milano
1910 pagine 113

   





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