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      Nell'Allegro giusto in tuono di F fa ut, che è l'ultimo pezzo di questo eccellente duetto, si deve osservare primieramente l'ottimo impiego degli strumenti da fiato nelle sei battute della introduzione; cioè la nota del tuono assegnata ai corni da caccia con una tenuta per quattro battute e mezza, mentre i flauti, dopo un mezzo quarto della seconda metà della prima battuta, entrano per terza a costruire una frase, la quale rivoltata in sesta si replica dai clarini; quindi unendosi i violini agli strumenti da fiato dopo un mezzo quarto della seconda metà della quinta battuta, si conduce l'armonia nell'accordo sensibile, con cui si fa seguire la cadenza armonica, e si compie così il periodo di questa introduzione.
      Si vede il canto affatto nudo nell'entrata della sua prima battuta, ed in progresso dolcemente accompagnato dagli strumenti da arco. Questo canto appartiene ad Uberto, il quale dice: Dopo tant'anni e tanti, che spesi in duolo e pianti, sento che a quell'aspetto provo tranquillità. Risponde tosto Agnese: Ei per tant'anni e tanti versò querele e pianti, ed io crudele origine fui d'infelicità. La melodia di questo periodo di canto di Agnese non è che una replica di quella già intesa colle suddette parole di Uberto, e del pari ella è ancora la distribuzione dell'armonia nelle parti d'accompagnamento. Ma in questo periodo di Agnese si è mirabilmente rinforzato il canto col flauto primo, ed inoltre si è fatto entrare un nuovo canto di Uberto rinforzato dal fagotto a formare un bellissimo intreccio nelle due parti cantanti, le quali terminano siffatto periodo con ottima cadenza nel tuono principale, ed a un tempo stesso entrano i clarini a solo per terza aggirandosi nell'accordo perfetto per una battuta, e per un'altra nell'accordo sensibile, allorchè rientra il canto delle due parti, e così di seguito si replicano queste due battute, onde lasciar luogo alla unita espressione del suddetto canto colle parole di Agnese: Ei per tant'anni e tanti versò querele e pianti, e di Uberto: Dopo tant'anni e tanti, che spesi in duolo e pianti, e con cui questo periodo ancora si termina nel tuono principale.


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Nuova teoria di musica ricavata dall'odierna pratica
ossia Metodo sicuro e facile in pratica per ben apprendere la musica
di Carlo Gervasoni
Stamperia Blanchon Parma
1812 pagine 345

   





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