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      Forse l'immaginazione, il pregiudizio e la calunnia hanno ingranditi i vizj e le pazzie di Elagabalo(469). Ma ristringendoci ancora alle pubbliche scene rappresentate avanti il romano popolo, ed attestate da gravi e contemporanei scrittori, la loro indicibile infamia vince quella d'ogni altro secolo o paese. Le dissolutezze di un Sultano restano nascoste agli occhi dei curiosi dalle inaccessibili mura del suo serraglio. I sentimenti di onore e le maniere galanti hanno introdotto nelle moderne Corti d'Europa il raffinamento nel piacere, il rispetto per la decenza, ed il riguardo per la publica opinione; ma i doviziosi e corrotti nobili di Roma adottavano tutti i vizj, che v'introduceva il concorso delle nazioni e dei costumi stranieri. Sicuri della impunitą, e non curanti della censura, vivevano senza alcun freno nell'umile e sommessa societą dei loro schiavi o dei loro parassiti. L'Imperatore, dal canto suo, riguardando tutti i suoi sudditi con egual disprezzo ed indifferenza, sosteneva senza ritegno veruno il sovrano suo privilegio delle dissolutezze e del lusso.
      I pił indegni tra gli uomini non temono di condannare negli altri quei vizj medesimi, nei quali essi pure s'ingolfano. Per giustificare questa parzialitą sono sempre pronti a trovare qualche leggiera differenza nell'etą, nel carattere, o nelle circostanze. I licenziosi soldati, che avevano innalzato al trono l'indegno figlio di Caracalla, arrossirono dell'infame loro scelta, e fremendo alla vista di quel mostro, si rivolgevano con piacere a contemplare le nascenti virtł del suo cugino Alessandro, figliuol di Mammea.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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