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      Il guerriero pių prode era nominato a guidare nel campo i suoi concittadini pių coll'esempio, che col comando. Ma questo potere, benchč ristretto, era sempre invidiato. Finiva con la guerra; e in tempo di pace le germane tribų non riconoscevano alcun Capo supremo(690). Si creavano perō nella generale assemblea alcuni Principi, per amministrar la giustizia, o piuttosto per comporre le liti(691) nei loro rispettivi distretti. Nella scelta di questi magistrati si aveva riguardo alla nascita come al merito(692). Il Pubblico dava a ciascuno di essi una guardia e un Consiglio di cento persone; e sembra che il primo di questi Principi godesse una preeminenza di grado e di onore, per la quale furono talora tentati i Romani di salutarlo col titolo regio(693).
      Il solo paragone della diversa autoritā dei magistrati, in due importanti articoli, basta per esporre tutto il sistema dei costumi della Germania. Da loro assolutamente dipendeva la distribuzione dei terreni situati ne' rispettivi distretti, distribuzione ch'essi facevano ogni anno secondo una nuova divisione(694). Ma nel tempo stesso, non potevano essi nč punir con la morte, nč imprigionare, nč tampoco percuotere un cittadino privato(695). Popoli tanto gelosi delle loro persone, e sė poco dei loro beni, devono essere stati affatto privi dell'industria e delle arti, ma animati da un sentimento profondo di onore e d'indipendenza.
      I Germani rispettavano quei doveri soltanto, che s'imponevano da se stessi. Il pių oscuro soldato resisteva con disprezzo all'autoritā dei magistrati.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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