Pagina (287/475)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La rustica abbondanza della sua mensa ospitale era l'unica paga ch'egli potesse accordare, e ch'essi volessero ricevere. La guerra, la rapina, e le volontarie offerte de' suoi amici fornivano i materiali di tale munificenza(696)." Questa istituzione, per quanto potesse accidentalmente indebolire le diverse repubbliche dei Germani, invigoriva però il generale carattere della nazione, e conduceva ancora a maturità tutte le virtù, delle quali i Barbari sono capaci, la fede, l'ospitalità e la cortesia, virtù tanto cospicue, gran tempo dopo, nei secoli della cavalleria. Un ingegnoso scrittore ha supposto, che gli onorevoli doni largiti dal Cupo ai suoi valorosi compagni, contengano i primi rudimenti dei feudi, distribuiti dopo la conquista delle province romane dai barbari Signori ai loro vassalli, con un obbligo somigliante di militar servigio ed omaggio(697). Queste condizioni sono però ripugnanti alle massime degli antichi Germani, che si facevano con piacere doni scambievoli, ma senza imporre o ricevere il peso delle obbligazioni(698).
      Al tempo della cavalleria, o per meglio dire dei romanzi, tutti gli uomini erano valorosi, tutte le donne eran caste
      ; e benchè quest'ultima virtù si conservi con maggiore difficoltà della prima, viene per altro attribuita, quasi senza eccezione, alle mogli degli antichi Germani. Non era in uso la poligamia che tra i Principi, e questa soltanto per moltiplicare le loro parentele. I costumi più che le leggi proibivano i divorzi. Gli adulteri venivano puniti come delitti rari ed inespiabili; nè l'esempio o la moda(699) giustificava la seduzione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





Germani Barbari Cupo Germani Germani Principi