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      Ma non si può con eguale facilità esprimere, e neppur concepire l'entusiasmo di armi e di gloria, ch'essi accendevano nel petto dei loro uditori. Tra un popolo culto, il gusto per la poesia è piuttosto un trattenimento della fantasia, che una passione dell'animo. Pure, quando in un tranquillo ritiro si rileggono le battaglie descritte da Omero e dal Tasso, siamo insensibilmente sedotti dalla finzione, e proviamo un momentaneo trasporto di ardor militare. Ma quanto mai debole, e quanto fredda è mai la sensazione, che da uno studio solitario può ricevere un animo quieto! Nel momento della battaglia, o nella allegrezza della vittoria, celebravano i Bardi la gloria degli antichi Eroi, antenati di quei bellicosi capitani, che ascoltavano con trasporto le loro semplici, ma animate canzoni. La vista delle armi o del pericolo ingrandiva gli effetti del canto militare; e le passioni, che si volevano con quello eccitare, la sete di gloria, e il disprezzo della morte, erano gli abituali sentimenti di un animo germano(714).
      Tale la condizione, e tali erano i costumi degli antichi Germani. Il loro clima, la loro ignoranza delle scienze, delle arti e delle leggi, le loro idee di onore, di valore e di religione, il sentimento di libertà, l'avversione alla pace, e la sete di nuove imprese, tutto in somma contribuì a formare un popolo di Eroi militari. Ma nonostante si vede che per più di dugento cinquanta anni, che passarono dalla disfatta di Varo al regno di Decio, questi Barbari formidabili fecero pochi considerabili tentativi, e niuna riguardevole impresa contro le dissolute o schiave province dell'Impero.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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