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      In certi determinati tempi le numerose Tribł che vantavano il sangue svevico, vi concorrevano per mezzo dei loro ambasciatori; e vi si perpetuava con barbari riti e con umani sacrifizi la memoria della comune loro origine. Il molto esteso nome degli Svevi empieva le interne contrade della Germania dalle rive dell'Oder a quello del Danubio. Si distinguevano essi dagli altri Germani per la maniera particolare di acconciare i lunghi loro capelli che rozzamente annodavano in cima alla testa; e si dilettavano di un ornamento, che facea comparire pił alte e pił terribili le loro schiere agli occhi dei nemici(813). Gelosi, come lo erano i Germani della gloria militare, riconoscevano tutti il superior valore degli Svevi, e le Tribł digli Usipeti, e dei Tencteri, che con numeroso esercito si fecero incontro a Cesare il Dittatore, si dichiaravano di non recarsi a vergogna l'essere fuggiti dinanzi ad un popolo, alle armi del quale neppure gli stessi Dei immortali potrebber resistere(814).
      Nel regno dell'Imperator Caracalla uno sciame innumerabile di Svevi comparve sulle rive del Meno, ed in vicinanza delle province romane, in cerca o di vettovaglie, o di bottino, o di gloria(815). Questa precipitosa armata di volontarj divenne a poco a poco una grande e stabil nazione, e composta essendo di tante diverse Tribł, prese il nome di Alemanni, ovvero All-men, tutti-uomini, per denotare insieme la loro diversa discendenza, ed il comune valore(816). Fu questo ultimo ben tosto dai Romani provato in molte ostili irruzioni.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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