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      Altre cagioni però possono avere contribuito alla furiosa peste, che dall'anno dugentocinquanta all'anno dugentosessantacinque, infierì senza interrompimento in ogni provincia, in ogni città e quasi in ogni famiglia dell'Impero romano. Per qualche tempo morirono giornalmente in Roma cinquemila persone; e rimasero interamente spopolate(913) molte città, ch'erano scampate dalle mani dei Barbari.
      Abbiamo notizia di un'assai curiosa circostanza, forse non inutile nel malinconico computo delle umane calamità. Si teneva in Alessandria un esatto registro di tutti i cittadini, autorizzati a ricevere la distribuzione del grano. Si trovò che l'antico numero di quelli compresi tra l'età de' quaranta e de' sessant'anni, era stato uguale all'intera somma de' postulanti dai quindici anni fino agli ottanta, che restarono vivi dopo il regno di Gallieno(914). Applicando questo fatto autentico alle più corrette tavole della mortalità, esso prova evidentemente, ch'era quasi perita la metà del popolo di Alessandria; e se ci potessimo arrischiare ad estendere l'analogia alle altre province, potremmo sospettare che la guerra, la peste e la fame avessero, in pochi anni, consumata la metà del Genere Umano(915).
     
      FINE DEL VOLUME PRIMO.
     
     
      INDICE DEI CAPITOLI E DELLE MATERIE CHE SI CONTENGONO NEL PRIMO VOLUME(916)
     
     
     
      CAPITOLO I.
      Estensione e forza militare dell'Impero, nel secolo degli Antonini.
     
      A. D.
     
      Pag.
     
      Introduzione
      1
     
      Moderazione di Augusto
      2
     
      Imitato da' suoi successori
      4
     
      La conquista della Britannia fu la prima eccezione


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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