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      Aulo Gellio I 6.
      (474) Tacito Ann. XIII 5.
      (475) Stor. Aug. p. 102, 107.
      (476) Dione l. LXXX p. 1369; Erodiano l. VI p. 206 Stor. Aug. p. 131. Secondo Erodiano, il patrizio era innocente. La Stor. Aug., sull'autorità di Dexippo, lo condanna come colpevole di una congiura contro la vita di Alessandro. È impossibile di decidere. Ma Dione è un inrecusabile testimonio della gelosia e della crudeltà di Mammea verso la giovane Imperatrice, di cui Alessandro deplorò l'infelice sorte senza avere il coraggio di opporvisi.
      (477) Erodiano l. VI p. 203. Stor. Aug. p. 119. Secondo questo ultimo Storico, quando si trattava di fare una legge, si ammettevano nel consiglio alcuni abili giureconsulti, ed alcuni Senatori esperti, i quali davano separatamente il loro parere, ch'era poi messo in iscritto.
      (478) Vedi la sua Vita nella Stor. Aug. Il compilatore senza alcun discernimento ha sepolto questi interessanti aneddoti sotto un ammasso di circostanze frivole e triviali.
      (479) Ved. Gioven. Sat. XIII.
      (480) Stor. Aug. p. 119.
      (481) Il racconto della disputa che nacque su questo articolo tra il Senato ed Alessandro, è estratto dai registri di quella adunanza (Stor. Aug. p. 116 117). Cominciò il 6 Marzo, probabilmente l'anno 223, quando già i Romani avevano gustate per quasi dodici mesi le dolcezze di nuovo regno. Avanti che fosse offerto al Principe il nome di Antonino come un titolo d'onore, il Senato gli propose di prenderlo come un nome di famiglia.
      (482) L'Imperatore era solito dire: se milites magis servare quam se ipsum; quod salus publica in his esset.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Primo
di Edoardo Gibbon
pagine 475

   





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