Pagina (26/377)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era Zenobia stimata la più amabile e la più eroica del suo sesso. Era di carnagione bruna (giacchè parlando di una Signora queste piccole cose divengono importanti); i suoi denti erano di una bianchezza di perla, e ne' suoi grandi e neri occhi scintillava un insolito fuoco, temperato dalla più lusinghiera dolcezza. Forte ed armoniosa aveva la voce. Il suo maschio intelletto era rinvigorito ed adornato dallo studio. Non era ella ignara della lingua Latina, e possedeva con ugual perfezione il linguaggio Greco, l'Egiziano e il Siriaco. Avea disteso per suo proprio uso un Epitome della Storia Orientale, e familiarmente paragonava le bellezze di Omero e di Platone dietro la scorta del sublime Longino.
      Questa perfetta donna sposò Odenato, che dalla condizione di privato s'innalzò alla Sovranità dell'Oriente. Divenne essa ben tosto amica e compagna di quest'Eroe. Negl'intervalli della guerra si dilettava Odenato estremamente della caccia; egli inseguiva con ardore le fiere dei deserti, leoni, pantere ed orsi; e l'ardor di Zenobia in quel pericoloso divertimento non era punto inferiore. Avea essa avvezzato il suo temperamento alla fatica, sdegnava l'uso di un cocchio coperto, compariva ordinariamente a cavallo in abito militare, e marciava talvolta per molte miglia a piedi alla testa delle sue truppe. I felici successi di Odenato furono attribuiti in gran parte all'incomparabile di lei prudenza e valore. Le illustri loro vittorie sopra il gran Re, che per due volte perseguitarono fino alle porte di Ctesifone, gettarono i fondamenti della comune lor fama e potenza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





Zenobia Latina Greco Egiziano Siriaco Epitome Storia Orientale Omero Platone Longino Odenato Sovranità Oriente Eroe Odenato Zenobia Odenato Ctesifone