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      Stabilita fu questa senza consultar l'interesse o l'inclinazione dei Principi d'Occidente. Ciaschedun di loro avea un figliuolo già pervenuto all'età virile, e ognun di questi poteva sembrare il più legittimo candidato per la vacante dignità. Ma più non era da paventarsi l'impotente risentimento di Massimiano; ed il moderato Costanzo, benchè disprezzasse i pericoli di una guerra civile, ne temeva giustamente le calamità. I due soggetti, da Galerio innalzati al posto di Cesare, erano molto più convenienti a servire alle ambiziose mire di lui; e sembra che la mancanza di merito o di personale importanza fosse la principal loro raccomandazione. Il primo di essi fu Daza, o come fu di poi chiamato, Massimino, la cui madre era sorella di Galerio. L'inesperto giovane manifestava tuttavia coi modi e col linguaggio la rustica sua educazione, quando con suo ed universale stupore, fu da Diocleziano rivestito della porpora, innalzato alla dignità di Cesare ed incaricato del supremo comando dell'Egitto e della Siria336. Nel tempo istesso Severo, ministro fedele, addetto ai piaceri, ma non incapace degli affari, fu mandato a Milano, per ricevere dalle ripugnanti mani di Massimiano gli ornamenti Cesarei, ed il possesso dell'Italia e dell'Affrica337. Secondo la forma della costituzione, Severo riconosceva il primato dell'occidentale Imperatore; ma era assolutamente addetto ai comandi del suo benefattore Galerio, che riservandosi i paesi intermedj tra i confini dell'Italia e quelli della Siria, stabilì saldamente la sua potenza sopra tre quarti della Monarchia.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





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