Pagina (210/377)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I Giudei convertiti, che ravvisavano in Gesų il carattere del Messia predetto da' loro antichi oracoli, lo rispettavano come un Profeta, che insegnava la virtų e la religione; ma stavan ostinatamente attaccali alle cerimonie dei loro maggiori, e desideravano di soggettarvi anche i Gentili, che continuamente accrescevano il numero dei credenti. Sembra che questi giudaizzanti Cristiani traessero con qualche plausibilitā i loro argomenti dalla origine divina della legge di Mosč, e dalle immutabili perfezioni del grande Autore di essa. Sostenevano questi che se l'Ente, il quale č sempre il medesimo per tutta l'eternitā, avesse disegnalo di abolire que' sacri riti, ch'eran serviti per distinguere il suo Popolo eletto, sarebbe stata la rivocazione di quelli non meno chiara e solenne, che la prima loro promulgazione: che invece di quelle frequenti dichiarazioni, che o suppongono, o assicurano la perpetuitā della religione Mosaica, si sarebbe questa rappresentata, come un piano provvisionale, che doveva durar solamente fino alla venuta del Messia, il quale avrebbe dimostrato agli uomini una forma pių perfetta di culto e di fede457: che il Messia medesimo, ed i suoi discepoli, i quali conversarono con lui sulla terra, piuttosto che autorizzare col loro esempio la pių minuta osservanza della Mosaica legge458, avrebbero pubblicato al mondo l'abolizione di quelle inutili ed antiquate ceremonie, senza permettere che il Cristianesimo per tanti anni restasse oscuramente confuso tra le Sette della Chiesa Giudaica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





Giudei Gesų Messia Profeta Gentili Cristiani Mosč Autore Ente Popolo Mosaica Messia Messia Mosaica Cristianesimo Sette Chiesa Giudaica