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      Per la maggior parte insorsero nel secondo secolo; fiorirono durante il terzo; e furon soppressi nel quarto, o quinto per cagione delle controversie più moderne, che prevalsero, e del superiore ascendente della potestà Imperiale. Quantunque però disturbassero continuamente la pace della Chiesa, e spesso degradassero l'onor della religione, contribuirono ciò nonostante a promuovere piuttosto che a ritardare il progresso del Cristianesimo. I convertiti Gentili, i più forti pregiudizi ed obbiezioni de' quali dirigevansi contro la legge di Mosè, potevano essere ammessi in molte società Cristiane, che non esigevano dalle loro non istruite menti alcuna credenza di antecedenti rivelazioni. La loro fede appoco appoco si fortificava e si estendeva, e la Chiesa in ultimo veniva a far la conquista de' suoi più inveterati nemici479.
      Ma per quanto diverse fossero le opinioni tra gli Ortodossi, gli Ebioniti ed i Gnostici rispetto alla divinità, o all'obbligazione della legge Mosaica, essi erano però tutti ugualmente animati dall'istesso zelo esclusivo, e dall'istesso abborrimento per l'idolatria, che aveano distinto i Giudei dalle altre nazioni dell'antichità. Un filosofo, che risguardava il sistema del politeismo come una mera composizione dell'umana frode e dell'errore, poteva coprire un sorriso di sprezzo sotto la maschera della devozione, senza temere che la condiscendenza, o lo scherno esporre lo potesse allo sdegno di alcun invisibile, o com'egli supponeva, immaginario potere. Ma da' primitivi Cristiani si riguardavano le già stabilite religioni del Paganesimo in un aspetto molto più odioso e formidabile.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





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