Pagina (236/377)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ogni secolo attesta fatti maravigliosi, co' quali si distinse, e tal testimonianza non sembra meno grave e rispettabile di quella della generazion precedente, in maniera che senz'accorgercene veniamo ad accusar noi medesimi d'incoerenza, se neghiamo nell'ottavo o nel decimo secolo al venerabile Beda o a S. Bernardo quella fede, che abbiamo con tanta generosità accordata nel secondo a Giustino e ad Ireneo522. Se apprezzata venga la verità di alcuno di quei miracoli dall'apparente loro vantaggio ed opportunità, ogni secolo ha alcuni miscredenti da convincere, alcuni eretici da confutare, alcune idolatriche nazioni da convertire; e possono sempre allegarsi motivi sufficienti per giustificare l'interposizione del cielo. Eppure, poichè ogni amico della rivelazione è persuaso della realtà, ed ogni uomo ragionevole è convinto della cessazione de' miracoli, egli è chiaro, che debb'esservi stata un'epoca, nella quale o tutto ad un tratto, o gradatamente siasi tolto questo potere alla Chiesa Cristiana. Qualunque sia quella, che scelgasi per tal evento, vale a dire, o la morte degli Apostoli, o la conversione del Romano Impero, o l'estinzione dell'eresia d'Arrio523, l'insensibilità de' Cristiani, che viveano in quel tempo, somministrerà ugualmente un giusto motivo di maraviglia. Sostenevano essi tuttavia le loro pretensioni dopo di aver perduta la loro potenza. Teneva luogo di fede la credulità; permettevasi al fanatismo di usare il linguaggio dell'inspirazione, ed attribuivasi a cagioni soprannaturali gli effetti del caso o dell'astuzia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





Beda S. Bernardo Giustino Ireneo Chiesa Cristiana Apostoli Romano Impero Arrio Cristiani