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      Vedi parimente i Cesari di Giuliano p. 313. In Giuliano non era adulazione, ma superstizione e vanità.
      16 Zosimo, l. I p. 42. Pollione (Stor. Aug. p. 207) gli accorda alcune virtù, e dico che fu, come Pertinace, ucciso dagli sfrenati soldati. Secondo Dexippo, egli morì di malattia.
      17 Teoclio (come vien citato nella Stor. Aug. p. 211) afferma che in un giorno egli uccise con le sue proprie mani quarantotto Sarmati, ed in diverse susseguenti battaglie novecento cinquanta. Questo eroico valore fu ammirato dai soldati, e celebrato nelle rozze loro canzoni, l'intercalare delle quali era mille, mille, mille, occidit.
      18 Acolio (appresso la Stor. Aug. p. 213) descrive la cerimonia della adozione come fu celebrata in Bisanzio alla presenza dell'Imperatore e de' suoi principali Ministri.
      19 Stor. Aug. p. 211. Questa laconica lettera è veramente lavoro di un soldato; è piena di frasi e di voci militari, alcune delle quali non possono intendersi senza difficoltà. Ferramenta Samiata sono bene spiegati da Salmasio. La prima di queste voci significa ogni arme offensiva, ed è opposta ad Arma, arme difensiva. L'ultimo significa bene affilate e bene appuntate.
      20 Zosimo l. I. p. 45.
      21 Dexippo (nell'Excerpta Legat. p. 12) riferisce tutto il trattato sotto il nome dei Vandali. Aureliano maritò una delle Dame Gote al suo Generale Borioso, ch'era capace di bevere coi Goti e scoprire i loro segreti. Stor. Aug. p. 147.
      22 Stor. Aug. p. 222. Eutrop. IX. 15. Sesto Rufo. c. 9 Lattanzio de mortibus Persecutorum, c. 9.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





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