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      346 Cunctis, qui aderant, annitentibus, sed praecipue Croco (alii Eroco) Alamannorum Rege, auxilii gratia Constantium comitato, imperium capit. Vittore il Giovane, cap. 41. Questo forse è il primo esempio d'un Barbaro, che abbia servito ne' campi Romani con un corpo indipendente de' suoi propri sudditi. Tale uso divenne famigliare, e finì con esser funesto.
      347 Eumene, il suo panegirista (VII. 8.) ardì di asserire in presenza di Costantino, che questi avea dato di sprone al suo cavallo e tentato, ma in vano, di fuggire dalle mani de' suoi soldati.
      348 Lattanzio de mort. Persec. c. 25. Eumene (VII. 8) descrive tutte queste circostanze collo stile d'un Retore.
      349 Egli è naturale d'immaginare, e pare che Eusebio lo indichi, cioè che Costanzo morendo nominasse Costantino per suo successore. Questa scelta sembra confermata dall'autorità la più sicura, che è il consenso di Lattanzio (de mort. Persecut. c. 24.) e di Libanio (Orat. 1.); di Eusebio (Vit. Const. l. 1. c. 18, 14), e di Giuliano (Orat. I.).
      350 Delle tre sorelle di Costantino, Costanza sposò l'Imperatore Lacinio; Anastasia il Cesare Bassiano, ed Eutropia, il Console Nepoziano. I suoi tre fratelli erano Dalmazio, Giulio Costanzo, e Anniballiano, de' quali avremo in appresso occasion di parlare.
      351 Vedi Grutero (inscript. p. 178.) I sei Principi sono tutti nominati: Diocleziano e Massimiano, come i più antichi Augusti, e come Padri degli Imperatori. Essi unitamente dedicano questo magnifico edifizio per l'uso dei loro cari Romani.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Secondo
di Edoardo Gibbon
pagine 377

   





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