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      Il primo era destinato ai memoriali, il secondo alle lettere, il terzo alle domande, ed il quarto a' fogli ed ordini di cose miscellanee. Ognuno di questi era diretto da un Maestro inferiore di rispettabile dignità, ed erano spediti tutti gli affari da cento quarantotto segretari, presi la maggior parte dal ceto de' legali, per causa della copia di estratti e di relazioni che frequentemente occorreva di fare nell'esercizio delle varie loro funzioni. Per una condiscendenza, che ne' primi secoli si sarebbe creduta indegna della maestà Romana, era destinato un particolar segretario per la lingua Greca, e v'erano interpreti per ricever gli Ambasciatori de' Barbari; ma il dipartimento degli affari esteri, che forma una parte così essenziale della moderna politica, rare volte occupava l'attenzione del Maestro degli Uffizi. Egli era più seriamente occupato dalla general direzione delle poste e degli arsenali dell'Impero. V'erano trentaquattro città, quindici in Oriente, e diciannove in Occidente, nelle quali regolari compagnie di artefici erano perpetuamente impiegate per fabbricare armi difensive ed offensive d'ogni sorta, e macchine militari, che si depositavan ne' magazzini, e secondo le occasioni si prendevano per servigio delle truppe. 3. Nel corso di nove secoli, l'uffizio del Questore avea sopportato una rivoluzione molto singolare. Nell'infanzia di Roma, ogni anno s'eleggevan dal popolo due magistrati inferiori, per sollevare i Consoli dall'odioso maneggio del pubblico erario(345). Fu accordato un assistente simile ad ogni Proconsole e ad ogni Pretore, che avesse un governo civile o militare.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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