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      I Romani dell'Occidente presto si riunirono, mediante l'abitudine della disciplina; ed i Barbari della Germania sostennero la fama della loro nazionale bravura. Il combattimento divenne tosto generale; si mantenne con varj e singolari giri di fortuna, ed appena finė colle tenebre della notte. La segnalata vittoria, che ottenne Costanzo, si attribuisce alle armi della sua cavalleria. Vengon descritti i suoi corazzieri, come tante massicce statue di acciaio, lucenti per la loro squamosa armatura, che rompevano con le pesanti lor lance la stabile ordinanza delle Galliche legioni. Tosto che le legioni cederono, gli squadroni pių leggieri e pių attivi della seconda linea s'introdussero con la spada alla mano negli intervalli di mezzo, e compirono il disordine. Intanto i grossi corpi de' Germani restarono esposti quasi nudi alla destrezza degli arcieri Orientali, e tutte le truppe di que' Barbari furon costrette dalle angustie e dalla disperazione a precipitarsi nel largo e rapido corso del Dravo(479). Il numero degli uccisi fu calcolato esser cinquantaquattromila uomini, e la strage de' vincitori fu maggiore di quella de' vinti(480); circostanza, che prova l'ostinazione del combattimento, e giustifica l'osservazione d'un antico scrittore, che furon consumate le forze dell'Impero nella fatal battaglia di Mursa, per la perdita d'un'armata veterana, sufficiente a difendere, o ad aggiunger nuovi trionfi alla gloria di Roma(481). Nonostanti le invettive d'un servile oratore, non v'č la minima ragione di credere, che il Tiranno abbandonasse nel principio della battaglia la sua propria bandiera.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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