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      L'ostinata resistenza di questo pugno di Franchi fece apprendere a Giuliano le difficoltà della spedizione, che meditava di fare nella seguente primavera contro tutto il corpo della nazione. La sua rapida diligenza però sorprese e spaventò gli attivi Barbari. Ordinando a' suoi soldati di provvedersi di biscotto per venti giorni, improvvisamente piantò il suo campo vicino a Tongres, mentre il nemico lo supponeva sempre ne' quartieri d'inverno a Parigi, e che aspettasse il lento arrivo de' suoi convogli d'Aquitania. Senza lasciar tempo a' Franchi d'unirsi o di deliberare, dispose con arte le sue legioni, da Colonia fino all'Oceano; e pel terrore, non meno che pel felice successo delle sue armi, tosto riduce le supplicanti Tribù ad implorar la clemenza, e ad obbedire a' comandi del loro Conquistatore. I Camavj si ritiraron sommessamente alle antiche loro abitazioni di là dal Reno; ma fu accordato a' Salj di possedere il nuovo stabilimento di Toxandria, come soggetti ed ausiliari dell'Impero Romano(577). Si ratificò con solenni giuramenti il trattato, e furon destinati varj inspettori perpetui per risedere tra' Franchi, coll'autorità di esigere la rigorosa osservanza de' patti. Si riporta un accidente abbastanza interessante per se medesimo, ed in nessun modo ripugnante al carattere di Giuliano, che ingegnosamente immaginò l'intreccio e la catastrofe della tragedia. Quando i Camavj chieser la pace, egli dimandò il figlio del loro Re come l'unico ostaggio, su cui potesse fidarsi.


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Storia della decadenza e rovina dell'Impero Romano
Volume Terzo
di Edoardo Gibbon
pagine 482

   





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