Pagina (27/360)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Formata così la sua risoluzione, aspettò che l'Assuntina si fosse allontanata. E non aspettò poco; perché l'Assuntina non trovava la via d'andarsene. Si moveva per partire, e rifaceva i passi. I piedi le andavano per un verso e gli occhi per un altro. Finalmente, un po' malinconica e di mala voglia, ripigliò la strada donde era venuta, e sparì negli andirivieni del boschetto, tirandosi dietro il suo fantoccio che lasciava un brandello per ricordo a tutti i pruni.
      Allora, presa in collo la sua bambola, la Virginia tornò di corsa a casa; e, raccontato alla mamma l'accaduto, la pose a parte del suo divisamento, chiedendole il permesso di mandarlo ad effetto.
     
     
      IV.
     
      Il permesso fu presto ottenuto. E la Virginia non tardò un momento a profittarne.
      Appunto in quella sera aveva fissato di andare a veglia dall'Assuntina, dalla quale prendeva lezione di treccia. E, venuta l'ora, si recò tutta lieta all'abitazione della casiera, distante pochi passi dalla villa, portando seco la bella bambola in tutta la pompa del suo splendido abbigliamento.
      L'Assuntina, nel rivedere l'oggetto sul quale avea lasciato gli occhi, ebbe un capogiro e si sentì come una stretta alla gola; ma poi si riebbe un poco, pensando che se la bambola fosse stata d'altri, ella non l'avrebbe più riveduta, mentre, essendo della Virginia, poteva sfogarsi a guardarla e ad ammirarla spesso e a suo bell'agio.
      Non poté peraltro tenersi tanto che non le uscisse di bocca una esclamazione:
      - Oh! signora Virginia... Che bella bambola!
      E la Virginia:


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





Assuntina Assuntina Virginia Virginia Assuntina Assuntina Virginia Virginia Virginia