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      Così discorrendo, ora udendo una relazione di scoprimenti, ora parlando di pesci che incontravamo, ora di numerosi animaletti che gremivano il mar di Caraibi, andavamo in su prolungando la costa.
      Vidi la bella terra dell'Honduras, la penisola dell'Yucatan, la terra dell'Avana; ma non entrammo nel porto e continuammo il nostro cammino fino al canal di Bahama.
      Aveva proprio ragione il mio buon compagno d'avventura. Le acque della corrente del Golfo rovinavano davvero un fiume. Non un fiume torbido e giallo come l'Amazzoni, ma terso e d'un azzurro carico di zaffiro orientale. Noi gocciole balzavamo giulive in quella magna corrente, che aprivasi una strada fra le acque che a noi opponevansi invano.
      Ben presto il sole si nascose dietro il velame di una nebbia, che alla corrente si sovrappose.
      E di codesta nebbia mi toccò far parte, perché il calore mi fece evaporare.
      Seguii la corrente del Golfo come nube fino al Banco di Terranova. Là m'arrestai e vidi il fiume oceanico torcere il proprio cammino verso Levante, e forse con esso rimase il mio amico Pavese.
      Or qua, or là, balestrata da venti irregolari a mezzogiorno od a tramontana del Banco, incerta del mio avvenire, nulla di meglio mi rimaneva che dar un'occhiata al mondo che stava sotto di me.
      Ed ebbi la ventura d'esser sopra il Banco nel tempo della pesca del merluzzo. Io conoscevo di vista quell'interessantissimo pesce che aveva seguito i ghiacci, allorché lasciai lo stretto di Davis. Ma allora non ne potei giudicare la singolare avidità, come invece mi accadde dipoi.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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