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      Per tutta risposta ebbi la notizia della malattia di lui e poche ore dopo quella della sua morte.
      Una cara speranza svaniva sul punto di realizzarsi! Non mi rimaneva altro parente che la inferma ed a lei tanto bisognosa d'aiuto mi dedicai intieramente, incoraggiato in ciò da Bista e dalla sua famiglia.
      Avete conosciuto la zia negli anni passati. Vi assicuro che io avevo imparato a volerle un po' di bene ed essa a momenti fissava su di me gli occhi come se volesse chiedermi scusa di avermi amareggiato l'infanzia e l'adolescenza; ma poi la naturale durezza riprendeva il sopravvento e mi faceva spostature e boccacce se non la contentavo in tutto. Stette un momento silenzioso e quindi ci domandò:
      - Sapete ora che cosa significhi la parola dovere?
      - Si! risposi io prontamente. Cure, abnegazione senza speranza di ricambio, ed avvicinandomi a lui gli accarezzai la mano.
      Raccontammo la storia dell'amico nostro alla mamma ed insieme con lei visitammo lo studio di Mario a Sarzana. Allora il nome del nostro scultore era noto soltanto agli artisti della piccola città che dette un tempo asilo all'uomo dalle quattro teste che i contemporanei ed i posteri chiamarono divino: a Michelangiolo. Ora quel nome è noto anche al di là dei confini del nostro bel paese, ma Mario non è cambiato. Lavora con cura, con abnegazione, si dedica all'arte come si dedicava alla zia, senza desiderio di onori, di lucro, e il lavoro stesso gli serve di ricompensa.
     
     
     
     
     
     
      Ida BACCINI
     
      Il primo premio. Racconto russo.
     
     
      Nr. 11 (16 marzo 1882), p. 163-164.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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