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      Il principe Adalberto prese dunque la via per la foresta senza saper neanco lui dove andava: ma non appena ebbe fatti pochi passi udì il canto di un usignuolo che volava innanzi a lui da un albero all'altro come se avesse voluto insegnargli la strada. Accompagnato da cotesta guida di nuova specie, il principe andò avanti per un bel pezzo, finché scorse in lontananza un lume che appariva e scompariva a intervalli fra gli alberi.
      - Forse questa luce viene da una masseria e dalla dimora di un boscaiuolo, pensò il principe che già cominciava a sentirsi stanco ed avrebbe voluto riposare un poco. Infatti si avviò verso quella parte, ma invece di trovare una masseria, vide una meschinissima capanna innanzi alla quale una vecchia brutta come un'arpia e tutta stracciata stava scaldandosi con pochi fuscelli che erano quasi intieramente bruciati.
      - Io muoio dal freddo - disse la vecchia al principe non appena le fu vicino - e siccome non ho più fascine, voi mi rendereste un gran servizio gettando sul fuoco quel ceppo d'albero laggiù che io non ho la forza di alzare.
      Il principe non si fece pregare due volte e per quanto fosse stanco, pure riuscì a trascinare fino alla capanna il ceppo d'albero che pesava come se fosse stato di piombo.
      - Voi siete buono - gli disse la vecchia, - ed io non sapendo in quale altra maniera ricompensarvi vi concedo ospitalità nella mia capanna dove potrete dormire fino all'alba. - Il principe naturalmente accettò, e mangiato un po' di pane e di formaggio che la vecchia gli offerse, prese subito sonno.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





Adalberto