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      Or bene io ti dico che quanto hai veduto finora è un inganno ordito dal mago Atlante per averti in suo potere. Per tua norma, chiunque capita in questo laberinto, se non trova la maniera d'uscirne prima che scocchi l'ultimo tocco di mezzanotte, viene trasformato in un mostro e confinato in una grotta, dove egli dovrà rimanere finché non venga colui al quale toccherà la fortuna di rompere l'incantesimo che ci tiene qui condannati.
      In quel momento, lontano lontano si intese suonare l'orologio del laberinto. Il principe Adalberto contò undici colpi.
      - Mi rimane un'ora di tempo - disse. Poi volgendosi al coccodrillo gli domandò: - Non sai tu insegnarmi quale sia la strada che porta all'uscita di questo luogo maledetto?
      - Per uscire - soggiunse l'altro - non c'è che un solo mezzo: quello di consultare la pianta del laberinto, la quale si trova appunto nella spelonca detta della morte. Rimettiti dunque in giro e raccomandati alla tua buona stella; ma se per caso ti avverrà di arrivare alla spelonca, bada bene di trattenere il fiato per tutto il tempo che vi rimarrai dentro, perché l'aria che vi si respira è avvelenata.
      Il principe Adalberto ringraziò il coccodrillo ed a passo accelerato si rimise in cammino. Però il difficile stava nel sapere da qual parte la spelonca fosse situata, e come fare a raccapezzar la strada fra tutte quelle viuzze buie e tortuose. Ma a un tratto udì il canto di un usignolo che era venuto a posarsi sopra una roccia vicina.
      Io non starò a dirvi, figliuoli miei, la grande allegrezza del principe appena riconobbe che quello era appunto l'usignolo incontrato da lui alla fontana della maga Aridea.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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