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      I tre amici capirono che non c'era tempo da perdere, e saliti nella navicella, furono in un attimo in vetta al monte.
      Un nuovo spettacolo si offrì di lassù ai loro sguardi. Essi si trovavano in una grande spianata, in fondo alla quale sorgeva un immenso castello, dalle mura lucenti come l'acciaio e tutto circondato da un gran lago di fuoco.
      Essi si figurarono che quello fosse il castello del mago Atlante e non si ingannavano; ma il difficile era a poter passare il lago di fuoco che lo circondava; e stavano appunto consigliandosi sul da farsi quando udirono dietro un piccolo masso, un lamento. Essi videro allora un giovine cavaliere che era inchiodato con un gran collare di ferro sulla nuda pietra.
      I tre amici, commossi alle sue preghiere, tanto si sforzarono che finalmente poterono strappare la catena che lo teneva prigioniero.
      - Sappiate - diss'egli - che io sono il duca di Benevento, il primo dei cavalieri che partirono da Balcanda per salvare la bella Rosaspina. Io non mi lasciai vincere dalle lusinghe della regina Fantàsia, io non credetti alle sue menzogne, e in mezzo a infinite difficoltà potei giungere fino al castello del mago Atlante. Ma la fortuna non mi è stata propizia e sono convinto che non lo sarà mai a chiunque si attenti a entrar solo nel castello. Però, adesso che noi siamo in quattro credo che potremo riuscire nell'impresa: ascoltatemi.
      I tre amici non battevano palpebra tanta era l'attenzione che porgevano alle sue parole. Il duca di Benevento continuò:
      - Tutta la gente del castello cade in un sonno profondo durante il primo quarto d'ora dopo la mezzanotte: noi dunque dobbiamo aspettare quel momento propizio per penetrarvi.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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