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      Quattro enormi Ciclopi, armati di terribili tridenti, stanno a guardia dell'entrata del castello, ed altri quattro a quella dell'orto; ma siccome è probabile che al nostro ritorno essi sieno già svegliati, occorre gettarci su di loro, disarmarli ed ucciderli, senza lasciar loro il tempo di gridare l'allarme. Altrimenti resteremo presi, e toccherebbe a tutti voi a soffrire quello che ho già sofferto.
      - Ma come faremo - osservò il principe Adalberto - per passare il lago di fuoco?
      - Voi - riprese il duca - avrete trovato per la strada una vecchierella, la stessa che io pure trovai, la quale deve avervi date tre uova, altrimenti non vi sarebbe stato possibile arrivare fin quassù. Per caso le avreste tutte consumate?
      - Me ne rimane ancora uno - osservò il principe Adalberto.
      - Benissimo - soggiunse il duca. - Basterà romperlo e gettarlo nel fuoco; così noi potremo passare.
      I quattro compagni rimasero fino alla sera nascosti dietro quel masso, e poscia si rimisero in cammino, tantoché a mezzanotte precisa giunsero sulla sponda del lago di fuoco. Il principe Adalberto allora, ruppe il suo uovo che era pieno di vento e lo gettò fra le fiamme; immediatamente l'uovo cominciò a gonfiarsi e ad allungare, finché si distese su quella superficie di fuoco come un tubo enorme che dalla riva arrivava fino alla entrata del castello dalle mura di acciaio.
      I quattro compagni poterono così arrivare nel grande androne del castello dove i quattro Ciclopi stavano addormentati. A un cenno del principe Adalberto furono loro addosso, e disarmatili, li trucidarono prima che avessero tempo di emettere un grido.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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