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      - No - disse Belinda risolutamente - non lo farò mai; tu devi tornare a casa domattina.
      Si augurarono scambievolmente la buona notte e andarono a letto sicuri di non poter chiudere occhio. Ma quasi subito si addormentarono, invece, placidamente per non svegliarsi altro che la mattina seguente.
      Belinda sognava che una signora si avvicinava a lei dicendole: - Sono ben contenta Belinda che tu abbia dimostrata affezione a tuo padre da sacrificare la tua vita per lui. Non temer di nulla, e sarai ricompensata.
      Appena Belinda fu desta raccontò al padre il sogno che aveva fatto, ma nonostante egli non poté consolarsi e ci volle molto tempo prima di poterlo convincere a partire. Finalmente Belinda lo vide allontanarsi sano e salvo.
      Quando non lo scorse più Belinda incominciò a piangere amaramente. Ma essendo coraggiosa, risolse di non affliggersi soverchiamente, tanto sapeva che era inutile, e di tollerare con pazienza la sua sorte. Si mise a girare per il palazzo e le piacque molto l'eleganza di esso.
      Ma quale fu la sua sorpresa quando vide una porta, sulla quale stava scritto Camera di Belinda. L'aprì in fretta e fu abbagliata dallo splendore e dal lusso con cui era addobbata. Ma ciò che maggiormente destò la sua meraviglia, fu una bella libreria con molti libri, un'arpa e diversi pezzi di musica.
      - Il mostro non pensa certo a divorarmi subito - disse, - se ha cura che mi diverta.
      Aprì la libreria e sulla copertina di un libro, scritti in caratteri dorati, lesse i seguenti versi:
     
      Bella dama asciuga il pianto


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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