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      Fece fermare la carrozza e ordinò ai soldati che legassero quell'impertinente alla coda d'un cavallo e così lo trascinassero fino al palazzo reale.
      Gli altri, vista la mala parata, stettero zitti. E il Re, giunto al palazzo reale, si affacciò al balcone per mostrare al popolo la regina:
      - Ecco la vostra regina!
      Ma appena detto questo, gli cadde come una benda dagli occhi, e si vide lì colla granata in mano, mentre tutto il popolo rideva, perché Sua Maestà pareva proprio uno spazzino.
      Con chi prendersela? La colpa era della sua cattiva stella e di quella malìa della ragazza!
      Ma intanto lui più s'incaponiva ad averla per moglie. E visto che il servitore era tornato sano e salvo, pensò che la ragione doveva essere che costui fosse ancora in vita. Lo chiamò e gli domandò:
      - Che rispose il re di Spagna?
      - Maestà, il re di Spagna rispose:
     
      Fai, fai, fai,
      Non l'hai avuta e non l'avrai.
     
      Il Re fece finta di esser contento della risposta e disse:
      - Va bene.
      Chiamò un vecchio Mago e gli raccontò la cosa:
      - Come va questa faccenda?
      - Maestà, rispose il Mago; la faccenda è piana. Quel servitore possiede l'anello incantato della Fata-Regina. Finché lo avrà al dito, riuscirà vano qualunque tentativo di sbarazzarsi di lui. Bisogna trovare un'astuzia per levargli via quell'anello: la forza non vale.
      Pensa e ripensa, un giorno il Re, accortosi che quel servitore era tutto sudato dal gran lavorare che aveva fatto :
      - Vien qua - gli disse - vo' darti un bicchiere del mio vino: te lo meriti.
      Quel vino era conciato coll'oppio, e il servitore, appena l'ebbe bevuto, cadde in un profondo sopore.


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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