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      - Dove andate con tanta fretta?
      - Si va su in terrazza.
      - In terrazza? A far che cosa?
      - A... a... a prendere una boccata d'aria.
      - Non è vero sai babbo - disse subito Arnolfo - che si vada a prendere una boccata d'aria: si va in terrazza, perché Leoncino, per farci vedere che ha più coraggio di noi, ha scommesso di montare sul parapetto della terrazza e di saltare giù nell'orto.
      - È proprio vero che hai fatto questa scommessa? - disse allora lo zio, rivolgendosi al nipote. - Tu, dunque credi che il coraggio, il vero coraggio, consista nell'affrontare, senza alcun bisogno, i più grandi pericoli? nel saltare per semplice passatempo dai primi piani? nel montar ritti sulla soglia delle finestre? nel camminare in cima ai tetti? nel correre all'impazzata sulle spallette dei fiumi? nell'arrampicarsi in vetta agli alberi? nell'andare a bagnarsi dove l'acqua è alta, senza saper nuotare?... No, carino mio, no: queste non son prove di coraggio: queste sono temerità imperdonabili, queste sono bravure da matti, che provano solamente la grande spensieratezza e il pochissimo giudizio di voialtri ragazzi!
      A questa parlantina fatta co' fiocchi, il povero Leoncino restò così confuso, che non trovava il verso né di rispondere, né di guardare in faccia lo zio.
      Intanto, tutto afflitto e mortificato, andava pensando dentro di sé:
      - E io che speravo di aver trovato il modo di riguadagnarmi il grado di comandante!... mentre è proprio un miracolo se oggi non ho perduto anche gli scevroni di caporale!...
     
     
     
     * * *


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Giornale per i bambini
Antologia
di Autori Vari
Tipografia del Senato
1881-1883 pagine 360

   





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