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      Oramai, se non mi basta la vita, valga qualcosa la buona volontà.
      » Per quanto possano esser corse alcune voci oziose sul conto mio, dichiaro che non ho mai patita veruna molestia nè per parte del governo nè per parte del pubblico, e rigetto da me la nomèa di vittima e di perseguitato, molto più che ho visto parecchi cercarla, scroccarsela e farsene belli. Ho detto a tutti le cose mie coll'aperta schiettezza dell'uomo che sa di non mentire e di non voler male a nessuno. Quella manía di far mostra di sè, io non l'ho potuta mai capire nè in me nè in altri, e credo d'essere stato accorto bastantemente per conoscere il vero biasimo e la vera lode. Ma forse l'amor proprio mi adula, e anco in questo mi rimetto.
      » Soli ventotto Scherzi dei quali ho lasciata nota nelle mani di un amico carissimo,52 voglio che siano pubblicati: il resto o non è mio, o lo rifiuto, e prego che non mi sia fatto l'oltraggio d'andare a ripescare tutte le minuzie che mi possono esser cadute dalla penna. Quelli che li leggeranno, pensino che avrei desiderato, ma forse non potuto far meglio, e che ho dato poco al mio paese, perchè l'ingegno e la salute non mi sono bastati. Questa scelta che ho fatta tra i miei scritti, non è mia solamente, ma anco consigliata da persone che ho amato e stimato, e che meritavano per tutti i lati d'essere ascoltate e obbedite. Non le nomino per non cadere in sospetto di volermi fare appoggio di nomi celebri e reveriti, e per risparmiare a loro le brighe e i fastidi che potrebbero patire per essermi lasciato andare ad un eccesso di gratitudine.


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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





Scherzi