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      Per chi desiderasse verificare l'autenticità delle Lettere tutte che do in luce, ho contrassegnato con un asterisco (*) quelle i cui autografi si trovano presso le persone alle quali furono dirette; ho indicato in nota ove possono rintracciarsi quelli che sono passati in altre mani; gli autografi poi di tutte le altre che non hanno contrassegno alcuno si conservano nell'Archivio del Marchese Gino Capponi a Firenze.
      Nel compilare questo Epistolario ho impiegato quella stessa sobrietà che fu tanto cara all'Autore: perocchè di settecento tante lettere che m'è venuto fatto raccogliere, sole quattrocento sessanta sono da me pubblicate; ed anche da queste ho tolto quei brani nei quali si ripeteva ciò che in altre era già stato detto.
      Ho scartato tutte quelle che biasimando persone tuttora viventi, o rivelando qualche segreto domestico, devono rimanere affidate alla discretezza di chi le possiede. Il primo pregio di un libro è quello di essere onesto.
      Ho anche scartato tutte quelle che, sia per colpa del soggetto che trattano, sia per colpa del modo con cui furon dettate, non possono dilettar chi le legge. Il secondo pregio di un libro è quello di non essere noioso.
      Ignoro, o mio lettore benevolo, se non ostante tutte queste cure avrò fatto una buona scelta; come non so se fatta da te sarebbe riuscita tutta a mio modo. Questo so di certo, che la tua sarebbe stata migliore.
      LETTERE DI GIUSEPPE GIUSTI.
      1.
      Al Sig. Professore.....
      Caro Sig. Professore.
      Finalmente ho parlato a Sismondi, e per due volte mi sono trattenuto seco lungamente.


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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





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