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      Ecco lo scherzo Agli umanitari. Non ci sentirai il colpo dell'accetta, ma il pungiglione della zanzara. A me piacerebbe usare sempre questa lieve ironia, perchč la credo pių efficace: ma i tempi sono idrofobi: chi non urla, ha l'aria di sbadigliare, e lo sbadiglio č contagioso. Per me, sia di moda Geremia o Pulcinella, oramai quel che viene viene, a seconda della buona o cattiva digestione. Ridi? I sughi gastrici governano il mondo.
      Saluta il Giannini, e sappimi dire come si chiama il Gussalli.
      Non so quando tornerō a Lucca: forse per le feste. Addio.
      44.
      Caro Baldo.
      L'avere scelto me, non marito nč padre, a ritrarre sulla pietra della tua sposa defunta il dolore che ella t'ha lasciato nel cuore dividendosi cosė ad un tratto da te, č nato da un moto subitaneo d'amicizia e di fiducia, piuttosto che da certezza di buona riuscita. Quanto pių vivo č il dolore, quanto pių angusto lo spazio che concede una lapide ai segni del dolore, tanto pių questi debbono essere caldi, forti e veraci. Si potrebbe dire che quella parte dell'epigrafia che spetta ai sepolcri, č, nel linguaggio scritto, quello che sono le interiezioni di dolore nel linguaggio parlato. Come riesce falso e sguaiato l'ohi di chi non sente passione dolorosa, cosė temo non riesca sguaiata e falsa l'epigrafe allo sposo, al figlio, al padre perduto, scritta da chi non s'č trovato nel caso, e credo la mimica pių facile sul palco, che con la penna in mano.
      Oltre di questo, l'arte č novissima fra noi, ed io non solo nuovo, ma neppur principiante dell'arte.


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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





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