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      Per ora non posso muovermi di qua e venire a visitarla, ma appena potrò, non tarderò un momento. Queste poche righe valgano intanto a rammentarmi a Lei, e a rinnovarle i miei ringraziamenti per il coraggio che mi fece quel giorno a Lucca. Veramente la sua approvazione è uno stimolo acutissimo all'animo mio, ma è anco un gran peso per le mie povere spalle: tanto più che vi si trovarono presenti troppi, e n'è andata la voce a chi non l'ha voluta sapere. Questo zelo indiscreto mi mette in pensiero, perchè in ogni modo mi toccherà a rimanere al di sotto e della lode sua e dell'aspettativa che n'è nata. Non creda che io qui rubi la modestia alle Prefazioni: in verità da quel momento mi trovo più imbrogliato di prima.
      La signora per mezzo della quale le rimessi quei pochi ghiribizzi, profittò dei privilegi oramai concessi da tutti alla bellezza e alla grazia, per sottoporli alla gabella d'una copia, ritardandomi il piacere tanto desiderato di sapere da Lei se l'occhio discorda dall'orecchio, giudice più indulgente. Ora se ha cinque minuti d'avanzo la prego di dirmene qualcosa, perchè possa correggermi.
      Non la tratterrò di più per non distrarla dai suoi lavori, coi quali spero che vorrà continuare a onorare il nostro paese.
      Saluti caramente Gossali, e mi creda di cuore.
      49.
      Al molto reverendo signor Curato Luigi Galeffi.136
      Stimatissimo signor Curato.
      Ringrazi quei signori di Lucca da parte mia, e dica loro, che io avendo ricusato di far parte d'altre adunanze simili a quella che vogliono mettere in piedi, se ora tenessi l'invito che mi fanno, verrei a far torto a chi mi ha cercato prima di loro.


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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





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