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      Alla Signora M. G. U.
      indirizzo che agli Epigrafai parrà secco e sciapito, e che io non muterò, se non sarà trovato tale anche dalla Persona gentile, alla quale intendo d'offrire la composizione.
      IL SOSPIRO DELL'ANIMAsarà il titolo, e l'epigrafe
      Ciascun confusamente un bene apprendein cui si quieti l'animo.
      Dante, Purgatorio.
     
      Del resto, dirò come Pilato, quel che è scritto è scritto.
      Profitta della tua bella età, per godere e per apprendere, e fai che lo studio del mondo aiuti e corregga quello dei libri. È meglio saper vivere che esser dotto senz'altro, perchè la dottrina rimane una ricchezza senza uso, quando non si spende in pro degli altri, e di noi medesimi. Lasciami fare un girigogolo: io ho provato l'ozio degli studi, e gli studi dell'ozio, e per quello che m'è parso fin qui consiglierei tutti a tenere una gamba di qua e una gamba di là.
      Vorrei sapere le nuove del povero Memo, e se pensano di far nulla per onorare la memoria del Conte, il quale meriterebbe di non andare confuso là nel buglione degli iscrizionati a un tanto la linea.
      Mille saluti al babbo, agli amici e alle signore di comune conoscenza; e poi dimmi qualcosa anco di te, e rallegra se puoi colle tue gioie la mesta solitudine del tuo Giuseppe Giusti.
      104.
      A Luigi Alberti.*
      Monsummano, 20 marzo 1843.
      Mio caro Gigi.
      Fra pochi giorni ci rivedremo a Firenze, perchè mio zio, sebbene non sia in uno stato molto migliore di quello che era quando venni qua io, nonostante ha fatto un animo risoluto, e vuol tentare, se venendo costà trovasse quei vantaggi che non ha trovato fino a qui.


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Epistolario
Volume Primo
di Giuseppe Giusti
Le Monnier Editore Firenze
1863 pagine 416

   





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