Pagina (17/144)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I nostri giovanotti avevano organizzato un ballo in campagna, e io pure dovevo prendervi parte. Offrii il braccio a una ragazza buona e bella, ma nell'insieme insignificante, e fu stabilito che io avrei preso una carrozza e che con la mia dama e una cugina saremmo andati al luogo scelto per la festa, prendendo con noi, via facendo, Carlotta S.
      - Ora farà conoscenza con una bella signorina - disse la mia compagna, mentre traversavamo la grande foresta diradata per andare verso la casa di caccia - Badi di non innamorarsene! - aggiunse la cugina. - E perché? - dissi io. - È già promessa - rispose - a un brav'uomo che ora è in viaggio: è andato a mettere in ordine i suoi affari perché il padre è morto, e a procurarsi un buon impiego. -
      La notizia mi fu piuttosto indifferente.
      Mancava ancora un quarto d'ora perché il sole raggiungesse la montagna, quando arrivammo alla porta della villa.
      Era un caldo soffocante, e le signore mostravano qualche preoccupazione per un temporale che alcune nuvole bianche, grige e cupe sembravano far presagire, radunandosi all'orizzonte. Io calmai i loro timori, dandomi l'aria di saper presagire il tempo, benché io stesso temessi che la nostra festa sarebbe stata turbata.
      Io ero sceso di carrozza, e una donna, che era venuta alla porta del cortile, ci pregò di scusare un momento, che la signorina Carlotta sarebbe venuta subito. Traversai il cortile, andai verso la casa ben costruita e quando salii la scala esterna e spinsi la porta, si presentò ai miei occhi il più grazioso spettacolo che mai avessi visto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144

   





Carlotta S Carlotta