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      Non sono mai stato così abile e leggero: non ero più un uomo. Avere fra le braccia un'amabile creatura, girare con lei in un turbine come la tempesta, e non veder più niente intorno a sé... Per dirti la verità, Guglielmo, ho giurato che se amassi una fanciulla e aspirassi a lei, dovrebbe ballare il valzer soltanto con me e non con altri, a qualunque costo. Tu mi capisci, è vero?
      Facemmo qualche giro, camminando per la sala, per riprendere fiato. Poi lei sedette, e le arance che avevo messo da parte, le sole che mi restavano, ci furono utilissime... soltanto, io mi sentivo il cuore trafitto quando, per complimento, lei offriva uno spicchio a una vicina indiscreta.
      Alla terza danza inglese, noi formavamo la seconda coppia. Mentre seguivamo la colonna danzante e io (Dio sa con quale gioia) pendevo dal suo braccio e dal suo sguardo, dove brillava la più sincera e pura espressione di piacere, arrivammo presso una signora che avevo già osservato per il suo aspetto piacente benché non fosse più giovane. Guardò Carlotta sorridendo, alzò un dito in atto minaccioso e, passando, pronunziò due volte il nome di Alberto in tono significativo.
      Chi è Alberto? se non sono indiscreto, chiesi a Carlotta. Lei stava per rispondermi, ma dovemmo separarci per formare una catena di otto, e mi parve scorgere, quando c'incontrammo, l'ombra di una preoccupazione sulla sua fronte. Quando mi diede la mano per la PROMENADE, disse: "perché dovrei nascondervelo? Alberto è un onest'uomo al quale sono quasi promessa". Non era una novità per me: le ragazze me lo avevano detto lungo il cammino, eppure mi parve una notizia inattesa perché non l'avevo considerata in rapporto a lei che in pochi minuti mi era diventata tanto cara.


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I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144

   





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