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      E quale miseria dissimulata, quale noia regna fra il popolo sciocco che si vede qui accalcato! Quale mania di primeggiare per cui osservano, spiano il modo di guadagnare un passo gli uni sugli altri! frivole, miserabili passioni che si mostrano a nudo. C'è una donna, per esempio, che parla a tutti della sua nobiltà e delle sue terre, in modo che ogni forestiero penserà: è una pazza a cui un po' di nobiltà e la fama delle sue terre hanno fatto girare la testa! Ma c'è di peggio: questa donna è la figlia di uno scritturale del vicinato! Io non posso concepire come l'umanità abbia tanto poco senno da prostituirsi in questo modo!
      Invece io osservo ogni giorno che si ha torto di giudicare gli altri da se stessi. E poiché ho tanto da fare nel pensare a me stesso e questo mio cuore è così turbinoso, lascio volentieri che gli altri seguano la loro strada purché mi lascino seguire la mia.
      Quello che più mi importuna sono le ineluttabili distinzioni sociali. So benissimo quanto è necessaria la differenza di classe, e quanti vantaggi ne ritraggo io stesso: ma vorrei che non venisse a sbarrarmi la strada proprio quando potrei godere quaggiù un po' di gioia, un'illusione di felicità. Ho conosciuto recentemente, alla passeggiata, la signorina B., una graziosa creatura che, in questo mondo artefatto, conserva molta naturalezza. Conversammo con gran piacere reciproco, e quando ci lasciammo le domandai il permesso di recarmi a farle visita. Me lo concesse con tanta gentilezza che a stento potei aspettare il momento conveniente per andare da lei.


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I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144