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      Rimasi sorpreso.
      È anche lei simile a tutta questa gente, pensavo, ed ero urtato, e volevo andarmene, pure restavo perché avrei voluto scusarla, e non potevo pensar male di lei, e speravo ancora che mi avrebbe rivolto qualche parola gentile... e... che vidi? Intanto la compagnia fu al completo. Il barone F... con tutto il guardaroba del tempo in cui fu incoronato l'aulico consigliere R..., che qui si faceva annunciare in qualità di signor R. con la sua sorda signora; e non bisogna dimenticare il signor J. mal vestito, che colma le lacune del suo antico gotico guardaroba con dei moderni stracci: insomma c'era una folla, e io parlai con alcune persone di mia conoscenza, tutte molto laconiche, non pensavo e non badavo che alla mia signorina B., e non avevo osservato che in fondo alla sala le donne si parlavano all'orecchio, che fra gli uomini avveniva qualche cosa, che la signora S. parlava col Conte (tutto questo me lo ha poi raccontato la signorina B.); infine il Conte venne da me, e mi trascinò nel vano di una finestra. Voi conoscete, mi disse, i nostri strani costumi, vedo che la società non è contenta di vedervi qui; io non vorrei per niente al mondo... Io lo interruppi: Eccellenza, vi faccio mille scuse; avrei dovuto pensarci prima, e so che voi mi perdonerete questa assurdità; avrei già voluto prender congedo; un cattivo genio mi ha trattenuto, gli dissi sorridendo, mentre mi inchinavo. Il Conte mi strinse le mani con un'espressione che rivelava tutto il suo animo. Silenziosamente mi allontanai dalla compagnia, mi misi in una carriola e mi feci condurre a M. per veder tramontare il sole dalla collina, e leggere in Omero quel mirabile canto che narra come Ulisse fu ospitato dal guardiano dei porci: esso calzava a pennello!


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I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144

   





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