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      Che cosa non ho sofferto per voi dal momento in cui sono entrata nella sala! Prevedevo ogni cosa, e cento volte fui sul punto di parlarvi. Sapevo che le signore S. e T. si sarebbero allontanate coi loro mariti piuttosto che restare in vostra compagnia: sapevo che il Conte non poteva rompere con loro... e ora tutto questo chiasso...
      - Come, signorina, dissi, nascondendo la mia angoscia mentre tutto quello che mi aveva detto Adelin l'altro giorno mi correva in quel momento nelle vene come acqua bollente... - Che cosa mi siete già costato! - aggiunse la dolce creatura mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Io non ero più padrone di me stesso, e stavo per gettarmi ai suoi piedi.
      - Spiegatevi - le dissi. Le lacrime le rigarono le guance; ero fuori di me. Lei asciugò i suoi pianti, senza cercare di nasconderli. - Voi conoscete mia zia, cominciò; lei era presente alla scena, e potete immaginare con quali occhi l'ha vista. Werther, ieri sera e stamane ho dovuto ascoltare una predica sulla mia relazione con voi: ho dovuto sentirvi abbassare, demolire, senza potere, senza osare difendervi che a metà. -
      Ogni parola che lei pronunciava mi penetrava nel cuore come una spada. Lei non sentiva come sarebbe stato più caritatevole di tacermi tutto questo e continuò a parlare di tutte le chiacchiere che si sarebbero fatte e di quale specie di persone avrebbe trionfato. E mi disse che si sarebbe goduto di veder punito il mio orgoglio e il mio disprezzo per gli altri che mi si rimprovera da tanto tempo.


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I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 144

   





Conte Adelin