Pagina (47/358)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non ti è abbastanza ch'io abbia con la mia volontariamente disposto dei giorni miei per i secoli dei secoli? Anche uno scritto! - Non travolge il mondo tutte le cose nelle sue voraci correnti? Ed io sarò tenuto in ceppi da una promessa! E, o lasso! questa vanità governa nondimeno tutte le menti: e chi si attenterebbe di sottrarvisi? Felice chi custodisce la fede nel mondo suo cuore; egli non avrà mai a dolersi di alcun sagrificio! Ma una pergamena scritta e suggellata è uno spettro dinanzi al quale non è chi non raccapricci; la parola va a morire nella penna, e cera e cuojo signoreggiano... Che vuoi tu da me, anima infernale? vuoi bronzo, vuoi marmo, vuoi pergamena, vuoi carta? scriverò con lo stilo, con lo scalpello, con la penna? scegli qual più ti piace.
      MEFISTOFELE. Come puoi tu dare in simili escandescenze? e che fa al fatto nostro sì gran profluvio di parole? Basta un fogliuzzo qual che egli sia, e ti soscrivi con una goccioletta di sangue.
      FAUST. Poiché t'ha a contentare, sarà soddisfatto anche a questo capriccio.
      MEFISTOFELE. Il sangue è un succhio di virtù singolare.
      FAUST. Via, non temere ch'io ti disdica mai quello che ti ho promesso: però ch'io non ho patteggiato teco se non ciò appunto che tu sempre il termine de' miei smoderati desideri. Io mi son levato in tanta superbia, che oramai son tatto uno della tua schiera. Più alti spiriti mi hanno sdegnato; la natura si è chiusa dinanzi a me; il filo del pensiero è lacero, e da gran tempo ho a schifo ogni scienza. Saziamo le nostre ardenti passioni nel golfo delle sensualità; e l'inferno prepari i portenti che sa con le arcane sue arti operare; battiamoci dove più incalza la corrente del tempo; voliamo con la ruota della fortuna, e dolore e piacere, conseguimento e sazietà si avvicendino quanto sanno senza riposo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358