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      FROSCH. Sareste a fortuna un virtuoso?
      MEFISTOFELE. Oh, no! la virtù è poca, ma grande il diletto.
      ALTMAYER. Cantateci una canzone.
      MEFISTOFELE. Mille, se vi è in grado.
      SIEBEL. Qualcosa di non mai più udito.
      MEFISTOFELE. Noi veniamo di Spagna, che è il bel paese del vino e delle canzoni. (Canta.)
      V'era un re che aveva in corte
      Una pulce molto rara...
      FROSCH. Date ascolto! una pulce! Avete voi ben afferrato ciò? Per me una pulce è tanto o quanto una seccaggine.
      MEFISTOFELE (canta).
      V'era un re che aveva in corte
      Una pulce molto rara;
      E quel re l'amava forte;
      Come un figlio ei l'avea cara.
      Il re disse: Olà, il sartore!
      Il sartor venne a gran fretta.
      Fa una vesta a monsignore,
      Fagli brache e mantelletta.
      BRANDER. Dite al sartore che guardi bene quel ch'egli si fa; badi specialmente che le brache non facciano una piega, che ne va il collo!
      MEFISTOFELE (canta).
      E fu avvolto in seta e in belli
      Drappi ad oro ed in broccato;
      Pien di nastri ebbe gli occhielli,
      E una croce sul costato.
      Fu ministro immantinente,
      E lo sprone ebbe e il tosone;
      Trasse in corte ogni parente,
      Qual fu conte e qual barone.
      Ed in corte pelle pelle
      Cavalier mordeano e donne;
      La regina e le sue ancelle
      N'avean sempre pien le gonneE nessun per buon rispetto
      Ardia pur grattarsi; noi,
      Noi mettiam l'ugne di netto
      Su ogni pulce che ci annoi.
      CORO. Noi mettiam l'ugne di nettoSu ogni pulce che ci annoi.
      FROSCH. Bravo! bravo! è graziosissima.
      SIEBEL. Tal sia d'ogni pulce.
      BRANDER. Appunta le dita e ghermiscile bellamente.
      ALTMAYER. Viva la libertà! Viva il vino!


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Spagna Canta