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      Quel Dio che creò il fanciullo e la fanciulla ben conobbe qual fosse il più nobile di ogni ufficio, sino a cogliere il destro di praticarlo. Su via, gran malanno è il vostro! dovete andare in camera della vostra innamorata, e non per ventura alla morte.
      FAUST. E che son le delizie del paradiso nelle sue braccia? Io mi riconforterò sul suo petto! - Ma non sentirò io pur sempre la sua gran miseria! Non sono io fuggiasco? non diseredato della mia casa? non un disumano senza scopo né riposo? il quale, simile ad un torrente ha imperversato giù di balza in balza, anelando all'abisso. In margine alla corrente, sul verde declivo dell'alpe, quella infelice aveva posta la sua capanna; erano placidi i suoi sensi; era nel suo cuore infantile innocenza; ed ogni sua cura raccolta nel suo povero ricetto. Ed io che il Signore ha riprovato, io rosi e diradicai e rovinai il monte: io divorai essa e la sua pace... Io la feci vittima all'inferno. Orsù, togliti, o demonio, la tua preda, dammi ajuto a scorciare le mie angosce, e ciò che deve avvenire avvenga subitamente. Aggrava il suo destino sopra di me, e sia d'ambedue una medesima perdizione.
      MEFISTOFELE. Come e' ribolle! come e' riarde! Va, e consolala, o gran pazzo che tu sei. Quando un povero cervello non sa di subito ritrovare l'uscita, egli si abbatte, e dice: Io sono spacciato! Viva colui che non cade mai d'animo! Io ti ho già veduto bellamente indiavolato; e or pensa che non è al mondo più sciocca cosa di un diavolo che dassi alla disperazione.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Dio