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      Né posso al sommo condurmi; e starei
      Pur volontieri lassł co' par miei!
      AMBO I CORI.
      Porta la scopa, la forca, il bastone;
      Per l'aer valica ratto il caprone.
      Se per salir non sai oggi aver ali,
      Tu se' spacciato, in eterno non sali.
      SEMISTREGA (all'ingił).
      Io, da gran tempo per sorger mi affanno
      O quanto gli altri gią innanzi mi stanno!
      Senza riposo č la tresca de' piedi,
      E son pur sempre quaggił, come vedi.
      CORO DI STREGHE.
      Le streghe tiran vigor dagli unguenti;
      Per vela un cencio puoi spargere ai venti;
      E buona barca di un truogolo fai.
      Chi non vola oggi non vola giammai.
      AMBO I CORI.
      E quando sņrti sarem su l'altura
      Radiam col volo la vasta pianura;
      Tutta copriam la campagna via viaCol nostro stormo di stregoneria. (Si calano.)
      MEFISTOFELE. Vedi l'affollarsi, l'urtarsi, il rimescolarsi che costoro fanno. E strillano e mugolano e cinguettano e ronzano e zufolano; e sfolgorano e sfavillano, e putono ed ardono! Oh, il grandissimo indiavolio! Tienti bene stretto a me che non ci smarriamo nella folla. Olą, dove sei tu?
      FAUST (di lontano). Qui!
      MEFISTOFELE. Po'! gią trasportato fin lą? Or via, qui mi convien fare da padrone di casa. Largo! il cavalier Volante! su largo, graziosa marmaglia! Fate strada! Qua, dottore, afferrami, e d'un salto vediam di gettarci fuori di questo scompiglio, ch'io medesimo mal so reggere a tante mattezze! Quindi poco discosto splende non so che cosa di un lume cosģ nuovo, ch'io mi sento trarre verso quel prunajo. Vientene, vientene! facciamo di guizzare fin lą.
      FAUST. O viluppo di contraddizioni che tu se'! Ma va, fa di me il piacer tuo.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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