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      A questa altezza sorti dalla gora;
      E belli già splendiam nelle carole;
      Tanto avanzar si puote in poco d'ora.
      STELLA CADENTE.
      Simile a stella lucida ed accesa
      Io caddi giuso dall'eteree vette;
      E qui nell'erba sto lunga distesa.
      Oh, chi sovra le gambe mi rimette?
      I MASSICCI.
      Largo, largo! su, fatevi da fianco!
      Spianansi l'erbe sotto le gravi orme!
      Spiriti e' sono, ma gli spiriti anco
      Han goffe membra spesso e ventre enorme.
      PUCH.
      Via non andate attorno sì panciuti!
      Elefantuzzi mi parete al passo;
      Il sollazzevol Puch fra tanti arguti
      Spirti si paja il più milenso e crasso.
      ARIEL.
      Se a voi benevol diede ali natura,
      Ed ali dié l'ingegno e il cor gentile,
      Meco poggiate al monte ove la pura
      Olezza infra i roseti aura d'aprile.
      ORCHESTRA PIANISSIMO.
      Squarciansi in ciel le nubi, e lento lento
      Alle valli la nebbia si raccoglie;
      Nei rami l'aura, e nelle canne il vento,
      E la volubil vision si scioglie.
     
     
     
      Tempo triste
     
     
      FAUST e MEFISTOFELE.
     
      FAUST. Nella miseria! Disperata! Lungamente tapina sovra la terra, ed ora prigioniera! Quella soave anima, gettata come un malfattore in un carcere, è riservata a tormenti spaventevoli! fin là! fin là! - Perfido, indegnissimo spirito, e tu mi hai tenuto nascosto ogni cosa! - Sta, sta qui ora! Torci minaccioso in qua e in là que' tuoi occhi diabolici! Statti, e insultami della tua insoffribile presenza! Prigioniera! In rovina irreparabile! Data in preda ai mali spiriti, e alla spietata giustizia degli uomini! E tu intanto mi allettavi a schifosi dissipamenti, mi celavi le sue crescenti miserie, e la lasciavi priva di ogni soccorso perire.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Puch