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      LA SPERANZA. Vi saluto, amate sorelle! Jeri ed oggi avete passato il vostro tempo in divertimenti, in mascherate; ma a me consta indubitamente, che voi pensate a deporre la maschera. E se il fiammeggiare dei doppieri non ha per noi uno speciale prestigio, andremo alla luce del giorno guidate unicamente dalla nostra volontà, ora a drappelli, ora sole, percorrendo le belle praterie, riposandoci o movendoci a nostro talento, menando una vita senza pensieri e senza privazioni, e fisse ad una meta. Benvenute dovunque, entriamo qui arditamente; in qualche posto deve trovarsi il bene supremo.
      LA PRUDENZA. Io tengo imprigionati lontani dalla moltitudine due dei più grandi nemici dell'uomo: La Paura e la Speranza. Fate largo! e siete salvi. - Quel colosso animato, vedete come io lo conduco caricato di torri; egli cammina passo passo senza attriti a traverso sentieri scoscesi. - Ma là in alto sul pinacolo sta codesta dea dalle ampie ali vigorose ch'essa spiega per volare alle conquiste nelle quattro parti del mondo. - Cinta di splendore e di gloria che s'irradia da tutte le parti e brilla da lontano, regina della più grande operosità, si chiama la Vittoria.
      ZOILO-TERSITE. Olà, olà, son qui a proposito per malmenarvi tutti. Ma quella che mi sono proposto di prender di mira è lassù, è monna Vittoria! Con quelle sue ali bianche s'illude d'esser un'aquila, e s'imagina che le basti volgersi da una parte qualunque perché tutto, popolo e paese, diventi sua proprietà. Pazienza! Io già mi sento trasportar dalla collera ogni volta che assisto a qualche glorioso avvenimento.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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