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      Noi caviamo fuori i metalli, animandoci al lavoro col grido: Che la sorte ci sia favorevole! un grido che sgorga dal cuore, perché noi siamo gli amici della brava gente. Frattanto noi esponiamo alla luce l'oro pei ladri e pei mezzani, ed abbiamo cura di non lasciar mancare il ferro all'uomo riottoso che inventò l'assassinio su larga scala. Colui che disprezza i tre comandamenti, non tiene alcun conto degli altri. Di tutto questo noi non abbiamo colpa; e perciò abbiate pazienza.
      I GIGANTI. Gli uomini selvaggi, - è questo il loro nome, - sono assai conosciuti là sui dirupi dell'Harz. Nudi e fieri della loro forza antica, camminano a schiere con un incedere da veri giganti, con un tronco d'abete nella mano destra, una grossolana cintura intorno al corpo, e i fianchi coperti da fogliami. Sono guardie tali che il papa stesso non ha l'eguali.
      CORO DI NINFE (circondano il dio Pane). Ecco qua anche lui, il sublime Pane, il simbolo di tutto quanto v'ha nel mondo. Le più graziose fra voi intreccino a lui d'intorno le danze più spigliate; benché buono e grave egli ama l'allegria. Sempre desto sotto l'azzurra volta del cielo, si compiace del dolce mormorio dei ruscelli, e delle brezze che lo cullano soavemente invitandolo al riposo; e quando s'assopisce verso il meriggio, le foglie cessano di stormire, e l'aroma delle piante fiorite gl'imbalsama l'aria silente; la ninfa interrompe i suoi trastulli, s'arresta, e si addormenta sul punto stesso ove si trova. Ma se ad un tratto risuona la sua voce, poderosa al pari del rombo del tuono o del muggito del mare, nessuno sa più da qual parte volgersi, la forte armata si sperde, e nella confusione i brividi assalgono l'eroe.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Harz Pane Pane