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      Onore adunque a chi spetta! salute a colui che qui ci adduce.
      DEPUTAZIONE DI GNOMI (al gran dio Pane). Se lo splendente e supremo bene s'annida e scorre nelle vene del granito, e non rivela i suoi tortuosi meandri che al magico potere della bacchetta divinatrice, - noi edifichiamo nelle oscure grotte la nostra casa di trogloditi, mentre alla pura luce del sole, dispensi generosamente i tesori. Ed ecco che qui presso noi abbiamo or ora scoperto una sorgente meravigliosa, che promette darci senza lavoro ciò che appena si potrebbe sperare da una fortunata conquista. Da te solo dipende la piena riuscita di questo affare; prendila, o sire, sotto la tua protezione! Nelle tue mani ogni tesoro diventa retaggio dell'universo.
      PLUTONE (all'Araldo). Sappiamo comportarci con grandezza e lasciamo che si compia ciò che si sta preparando. A te il coraggio non è mai mancato. Ora sta per succedere qualche cosa di sì orribile che né il mondo né la posterità non vorranno prestarvi fede; prendine nota esatta ne' tuoi protocolli.
      L'ARALDO (afferrando la bacchetta che Plutone tiene in mono). I nani conducono adagio adagio il dio Pane presso la sorgente del fuoco che scaturisce gorgogliando dalle viscere della terra, poi ricade nella voragine, la cui bocca rimane spalancata ed oscura, ed ove il gorgoglio ondeggia ancora bollente e fumante. Il gran dio Pane assiste di buon umore a uno spettacolo che lo entusiasma. Una schiuma di perle spruzza da ogni parte. Egli si china per guardare; ma ecco che gli casca dentro la barba.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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