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      Voi, nebbie, posatevi qui! O nembi gravidi di pioggia, ammassatevi su questa fornace romoreggiante; o piccole nubi, stendetevi, condensatevi in acquazzoni, fate ogni sforzo per ispegnerla, cangiate in una procella questo vano tramestio di fiamme. Quando gli spiriti congiurano a nostro danno spetta alla magia a scendere in campo.
     
     
     
      Giardino delizioso. Splendido mattino
     
     
      L'IMPERATORE e la sua corte, DAME e SIGNORI, FAUST, MEFISTOFELE vestito decentemente, alla moda, ma senza affettazione. Entrambi piegano il ginocchio a terra.
      FAUST. Ci perdoni tu l'incendio carnevalesco?
      L'IMPERATORE (facendo loro segno d'alzarsi). Mi auguro d'avere spesso simili commedie. Vi fu un momento in cui mi sono visto in mezzo ad un cerchio di fuoco, a talché credetti quasi d'essere Plutone. Una vera voragine di tenebre e di carbone, il quale tutto ad un tratto divampasse! ove turbinavano migliaia di fiamme stravaganti che andavano ad unirsi formando un'alta cupola ognora in piedi e ognora crollante. In mezzo a quel vortice ardente io vedevo muoversi da lontano la lunga fila dei popoli, che si precipitavano nel largo cerchio, e come sempre, mi rendevano omaggio. Ebbi a riconoscere fra essi parecchi de' miei cortigiani, per cui sembravo il re delle salamandre.
      MEFISTOFELE. Tu lo sei, sire! dal momento che ciascun elemento riconosce la tua sovranità assoluta. La fiamma, tu n'hai avuta poc'anzi la prova, ti è sottomessa. Ora tuffati nel mare in quel punto ove si scatena con maggior impeto e furore, e appena il tuo piede avrà toccato il fondo seminato di perle, che subito si formerà gorgogliando un cerchio risplendente.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





Plutone