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      Uno scienziato studia sempre, poiché non sa far altro. In questo modo egli si fabbrica una casuccia di carta, ma nessun genio per quanto grande è capace di finirla. Il vostro maestro, quello è un uomo meraviglioso! Chi non conosce l'esimio dottor Wagner, il primo fra i sapienti di questo mondo, - il solo che ora mantenga, anzi aumenti i tesori della scienza? Una folla di studiosi avidi di sapere s'accalca intorno a lui, che solo sostiene l'onore della cattedra. Egli dispone delle chiavi di san Pietro, e vi schiude sì l'alto che il basso mondo. È tale lo splendore del suo ingegno, che nessuna fama, nessuna gloria lo eguaglia, che al suo paragone si eclissa lo stesso nome di Faust. Egli solo ha trovato il gran segreto.
      IL FAMULUS. Perdonatemi, alto signore, se oso contraddirvi; ma non si tratta di questo; la modestia è un suo pregio. Egli non può abituarsi all'idea dell'incredibile scomparsa del gran maestro, e non ispera conforto o salvezza che nel di lui ritorno. Questa camera è quale era al tempo del dottor Faust, ed attende il suo antico padrone. Io ardisco appena mettervi il piede. Quale evento è in questo momento annunciato dagli astri? Mi sembra che le mura tremolino; le porte furono sconnesse, ed i chiavistelli scassinati; senza di che voi stesso non avreste potuto entrar qui.
      MEFISTOFELE. Dove si è dunque cacciato costui? Guidatemi verso di lui, oppure conducetelo a me.
      IL FAMULUS. Il divieto di lasciare entrare alcuno da lui è così formale, che non mi sento il coraggio di trasgredirlo; occupato com'è da lunghi mesi alla grande opera, egli ha vissuto nel silenzio e nella solitudine la più assoluta.


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Faust
di Johann Wolfgang Goethe
pagine 358

   





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